Stanotte non ho dormito! L'ansia di mamma grave in ospedale e il non poter andare alla STICCON mi ha tenuto sveglia... E così ho guardato Picard, tutti i dieci episodi della stagione 2, di seguito.
Commento breve... Meh!
Commento lungo... Mettetevi comodi. Molto comodi!
Non voglio prendere in considerazione alcune piccole incongruenze che sono abbastanza tipiche di molte serie TV e che quindi non considero veri e propri punti negativi.
Un esempio su tutti: se Picard sapeva di corridoi sotto casa sua che portavano a oltre i campi, perché ha atteso che i "droni Borg" sparassero addosso a tutti per così tanto tempo, costringendoli a separarsi? Poteva semplicemente fiondarsi subito nei sotterranei: Rios non sarebbe stato ferito e Sette e Raffi non si sarebbero separate dal gruppo.
Ma, ripeto, sono espedienti narrativi abbastanza comuni, anche se illogici. E mi son piaciute le scene d'azione!
Decido anche di non considerare negative alcune cose poco chiare che metto alla pari di tantissimi altri YATI della saga.
Ad esempio... Wesley è stato scelto tra i Viaggiatori per il suo incredibile talento nella comprensione e manipolazione dello spazio tempo, ma Kore che ha fatto per meritarsi l'arruolamento? Non credo sia perché è riuscita a scappare di casa scalza e poco dopo a trovarsi nuovi vestiti, nuove scarpe e uno zainetto (nel XXIV secolo non si usano soldi quindi glieli avranno regalati)! E non credo neppure che sia perché ha sopportato i pipponi di papà Soong o il suo inganno. Insomma... Perché diventa una viaggiatrice? Ce lo dovremo inventare noi fan, e come in molti altri casi, in fondo non mi dispiace farlo!
Ci sono fondamentalmente tre elementi che non mi hanno fatto godere la serie.
Il primo è che ho trovato estremamente difficile,se non impossibile, sospendere la mia incredulità nei confronti dei personaggi principali. Al contrario della prima stagione (in cui i personaggi non mi piacevano) qui non sono riuscita a vederli. Vedevo gli attori che facevano un ottimo lavoro nel recitare, ma dei personaggi neanche l'ombra. In ogni scena immaginavo il set, le indicazioni dei registi, i tecnici intorno agli attori... ma niente che mi facesse immergere nella finzione. Ho apprezzato moltissimo gli episodi come fossi stata continuamente dietro le quinte, godendo della professionalità e delle capacità di un cast e un crew eccelsi. Ma ho visto Stewart e De Lancie, non Picard e Q!
Forse è perché la storia generale non mi ha convinto, o perché c'erano troppi omaggi e citazioni a distrarmi dalla narrazione o anche per via dei lunghissimi pipponi morali che allungavano il brodo della narrazione. Non so.
La stessa sensazione me la dà vedere Star Trek V o La nemesi (di cui apprezzo il gran lavoro, ma meno la storia), ma è la prima volta che mi succede con una serie TV di Star Trek.
Il secondo elemento che mi ha dato fastidio è stata la caratterizzazione dei personaggi di contorno, secondo me molto "macchiette" e poco reali.
Insomma... un agente dell'FBI che ha visto gli alieni e li cerca per il resto della vita mi poteva andar bene ai tempi di X Files, ma non nel 2024! Bella la sua storia, e bravo Karnes, ma oltre che già visto è stato proprio bidimensionale e prevedibile per me.
E arriviamo alla nota dolente, il vero fattore che mi ha "distrutto" il piacere di vedere la serie: Renée Picard.
Non perché sia l'antenata di Picard o perché sia il fulcro di tutta la vicenda, ma perché non è assolutamente credibile come astronauta.
Chi ha seguito e segue come me le missioni spaziali di oggi (2022! Solo due anni prima delle vicende di Picard stagione 2, anche se in una Terra altrrnativa) non può accettare che un'astronauta si comporti come Renée. A prescindere dal fatto che si tratti di un universo alternativo, l'addestramento di un'astronauta dura anni e non è solo tecnico. Ho trovato inverosimile (e quindi non credibile) che con le continue valutazioni psicologiche che gli astronauti hanno, Renée sia arrivata al giorno del lancio con quella depressione, quegli sbalzi di umore e quei dubbi... e sia ancora parte dell'equipaggio!
E parlando del giorno del lancio... Massì, gettiamo via i giorni di isolamento della quarantena degli astronauti rendendo gli astronauti stessi accessibili a chiunque a poche ore dal lancio (e giustifichiamo la cosa facendo dire a Tallin che è lei a presentarsi lì proprio perché Maya "non si sentiva bene ed era meglio non rischiare")!
E infine (ci sarebbe altro da dire sulla questione, ma non voglio esagerare)... Se anche Renée avesse rinunciato a partire, ci sarebbe stato l'equipaggio di riserva pronto: la missione NON sarebbe stata annullata! O forse in quella Terra alternativa son diventati così idioti da non prevederlo?
Insomma... non solo gli autori non seguono le missioni spaziali vere (possibile!), ma non hanno neppure chiesto consulenze di esperti (André Bormanis, dove sei?)... e a quanto pare non hanno neppure mai visto "Apollo 13"!
A questo punto sento già chi mi farà notare che si tratta, come ho detto, di un 2024 alternativo e che Star Trek è fantascienza e non scienza vera, e avete ragione! Ma a me ha dato lo stesso molto fastidio, perché in quella Terra alternativa così tante altre cose erano identiche a quelle del nostro tempo (ho apprezzato moltissimo i "commenti" sulla violenza della polizia, sull'immigrazione...) che "cadere" proprio sulla credibilità di quello che è il fulcro della vicenda è stato come scivolare sulla buccia di banana e far finta di niente.
Concludo dicendo che Star Trek Picard non è, per me, Star Trek al suo meglio, anzi. Rientra di diritto nella mia personale lista di quelle storie che non rivedo perché non mi piacciono. Ce ne sono molte nella saga, peccato però che in questo caso si tratti di un'intera stagione. E anzi, considerando che anche la stagione 1 di Picard rientra in quella lista, si tratta di un'intera serie!
Peccato.